I piatti giusti per la tavola della domenica
Quando ero bambina, per la scelta dei piatti, mia madre selezionava di volta in volta in accordo alla tovaglia, scegliendo tra quelli di un delicato color avorio con il bordo cannettato e i bianchi in porcellana Ginori ricevuti dalla bisnonna o altri in porcellana inglese a disegni blu royale.
Così il mio consiglio è di avere sempre un servizio classico, bianco o decorato con un sottile bordo dorato. In centro al nostro tavolo non mancavano mai i sottobottiglia in argento per ospitare le bottiglie e proteggere la tovaglia dalle pericolose gocce di vino e la menagere completa per i condimenti: olio, aceto, sale e pepe. Oggi la preoccupazione per le macchie mi fa sorridere grazie alla praticità del nostro imbattibile trattamento antimacchia e i sottobottiglia sono rimasti solo un piccolo vezzo estetico, che porta con sé bei ricordi. L’acqua veniva versata in brocche di cristallo, troppo pesanti e difficili da maneggiare per noi bambine, così, erano sempre gli uomini della famiglia a versare l’acqua per noi. Il pranzo della domenica arrivava in tavola su grandi piatti da portata che passavano di mano in mano, partendo dai nonni, per arrivare poi a noi bambine e a papà, un’idea che trovo molto bella e che vi invito a provare, per creare anche un clima di complicità tra i commensali.
La salsa era sempre servita in una bella salsiera di porcellana, con un piccolo mestolo in argento e di un piattino e il pane veniva tagliato e posizionato in un cestino d’argento, con un tovagliolo dai bordi ricamati. Per questi dettagli un po’ vintage ho conservato una vera passione e li ripropongo sulle nostre tavole e nei nostri negozi con tanti pezzi vintage fra servizi di piatti antichi, posate, salsiere, alzate e piatti da portata. Questi elementi danno un sapore autentico a ogni tavola e sono semplici da mixare con pezzi più contemporanei: non abbiate timore di provare e sperimentare!
Il menù del pranzo domenicale in famiglia
Anche per quanto riguarda il menù, il pranzo della domenica è sempre speciale: in queste occasioni penso sia meglio privilegiare la tradizione, magari con ricette che si tramandano in famiglia e che è un piacere gustare insieme proprio perché cariche di significato e di ricordi. In casa mia madre preparava sempre con cura un menù fatto di piatti della tradizione, a volte i cappelletti in brodo, che il nonno adorava, altre volte l’arrosto di vitello che amava mio padre, in inverno era spesso l’occasione per preparare i bolliti serviti con la salsa verde, i cardi o il gratin dauphinois in onore della nonna francese.
Come dessert preparava spesso il crème caramel o serviva la torta di riso ma non mancavano anche le paste, le piccole meringhe con panna montata e le cestine di frolla con la crema e i frutti di bosco. Qui la regola la si fa insieme: se vi dilettate con torte e dolci proponete il vostro cavallo di battaglia, altrimenti la vostra pasticceria preferita è la soluzione migliore, magari facendo scegliere i più piccini.
La tavola della domenica, come avrete capito, per me è più un rito in cui celebrare la bellezza della famiglia e degli affetti che un’occasione in cui preparare la tavola perfetta, conservo delle immagini vivide nella memoria di quelle riunioni, fin da piccola, i nonni sempre eleganti, la nonna vestiva con morbidi vestiti blu o grigio perla più stretti in vita e il nonno indossava sempre la cravatta e le bretelle. Il mioaugurio, anche per le nuove generazioni, è che le riunioni domenicali siano fonte di bei ricordi come per me e che si possano vivere in maniera allargata, invitando gli amici ed includendoli nella cerchia degli affetti, per vivere dei momenti capaci di renderci felici, nella loro semplicità!